Blefaroplastica, l’intervento che ringiovanisce lo sguardo
La blefaroplastica è un intervento di natura chirurgica utilizzato per rimuovere parte della pelle o delle borse adipose che con il passare degli anni si accumulano causando sia inestetismi sia impedimenti alla vista. Si tratta quindi di un intervento anche di natura medica e non esclusivamente estetico, sebbene presenti notevoli benefici quando l’obiettivo è quello di ringiovanire l’estetica del volto.
A seconda delle esigenze del paziente possono essere quindi studiati diversi tipi di trattamento specifici alla palpebra superiore o inferiore e, per i problemi più lievi, è stata recentemente introdotta la possibilità di eseguire una blefaroplastica non chirurgica.

Le caratteristiche dell’intervento
La blefaroplastica è un intervento necessario soltanto quando i problemi e gli inestetismi dovuti dalla palpebra cadente non possono essere più affrontati con l’uso di dermocosmetici e integratori. Viene richiesta anche quando la palpebra cadente è dovuta da una patologia sistemica.
A seconda della complessità dell’intervento o delle richieste del paziente si può intervenire in anestesia sia locale sia generale. Solitamente l’anestesia locale è utilizzata quando ci si deve limitare alla rimozione di pelle e tessuti adiposi da entrambe le palpebre, mentre è necessaria quella generale quando pianificato un riposizionamento dei tessuti e un lifting medio facciale o endoscopico delle sopracciglia.
In entrambi i casi la rimozione dei tessuti avviene attraverso un’incisione invisibile ed eseguita in un punto dove difficilmente potrà essere notata. La blefaroplastica inferiore, ovvero quella specifica delle palpebre inferiori, è lievemente più complessa e prevede diversi tipi di incisioni a seconda dell’obiettivo del intervento: le più comuni sono quello dietro la palpebra (blefaroplastica transcongiuntivale) o sotto il bordo ciliare.
Cosa sapere del post intervento
Quando accuratamente eseguita, la blefaroplastica non presenta particolari effetti negativi. Il principale è un gonfiore localizzato nell’area dell’incisione che può durare fino a 3 giorni, trattato con applicazione di ghiaccio o con unguenti oftalmici a base di ciprofloxacina.
I punti vengono invece rimossi 5-6 giorni dopo l’intervento, con eventuali lividi e gonfiore residui destinati a scomparire nell’arco delle successive settimane.
È importante sottolineare che la blefaroplastica ha come obiettivo il ripristino delle caratteristiche del volto, che apparirà più giovanile ma non differente. Inoltre, poiché la palpebra cadente è dovuta spesso a fattori come invecchiamento o patologie sistemiche, non si tratta di una soluzione permanente, ma sicuramente duratura nel tempo e necessaria quando eventuali farmaci e prodotti non possono più aiutare.
Trattandosi di un intervento chirurgico esistono poi alcune complicazioni associate a questo tipo di trattamento: ematomi e infezioni sono le più comuni, soprattutto quando non rispettata la prescrizione medica. Altri problemi possono essere l’effetto a “occhio tondo”, la retrazione o il distaccamento della palpebra, dovuti più spesso all’inesperienza e mancanza di preparazione del chirurgo che alle caratteristiche del paziente. Per questo motivo è estremamente importante affidarsi a professionisti che pianificano con attenzione ogni aspetto dei loro interventi.
La blefaroplastica non chirurgica
Per i difetti e le disfunzioni più lievi è possibile ricorrere a una blefaroplastica non chirurgica, quindi con un follow-up più breve e meno controindicazioni. Le forme di trattamento più comuni prevedono l’uso di laser ad anidride carbonica o gas plasma per la sublimazione dei tessuti in eccesso, metodi che non richiedono incisioni. Solitamente non è necessaria anestesia, anche se pazienti più sensibili potrebbero trovarne giovamento.
Altri aspetti importanti da conoscere
Nonostante la sua apparente semplicità, la blefaroplastica resta un intervento chirurgico e come tale deve essere adeguatamente pianificato da professionisti del settore. L’uso di attrezzature moderne è un altro aspetto importante da considerare.
Per prepararsi all’intervento vengono eseguiti gli esami medici di routine (anamnesi medica, anamnesi oftalmica, elettrocardiogramma, radiografia del torace e visita dell'anestesista) per assicurare l’assenza di patologie e problemi che possono rappresentare una complicazione durante o dopo l’intervento.
Infine, come parte della preparazione e pianificazione dell’intervento, vengono attentamente analizzate le necessità del paziente, fornendo utili indicazioni, informazioni ed evitando la formazione di aspettative non realistiche.
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